Questa pagina è dedicata alla possente MAS 500, modello 134 SS, di
Andreas Seiling
Ebbene si! Il cognome di questa persona dice tutto: si tratta di un discendente dell'Ing. Alberico Seiling, fondatore
della MAS negli anni '20
Conosco Andreas da diversi anni e personalmente ritengo un onore che
mi abbia chiesto di dargli una mano con questa moto... una moto
importante, di una persona importante.
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La moto come si vede è stata
restaurata tempo fa.
Non voglio disquisire più di tanto
sulla colorazione: non credo che questo modello sia mai uscito in
questo colore ma così è e così resterà.
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Ecco come si presentava in una
pubblicità dell'epoca, sulla rivista "Motociclismo" del 19
Luglio 1934: |
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Il motivo per cui questa
moto ha bisogno di cure sta principalmente qua dietro (ma
non solo)
La moto in passato era
stata ammortizzata al retrotreno.
Durante il precedente
restauro avevano deciso di riportarla "rigida" ricostruendo
il triangolo posteriore ma l'operazione fu condotta senza
badare troppo alle quote e così la moto adesso è circa 6 cm
più lunga di quanto dovrebbe essere, inoltre è anche troppo
alta dietro e la guidabilità ne risente in modo pesante.
Bisogna modificare il
triangolo posteriore per portarla il più possibile vicino a
come doveva essere.
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Iniziano i lavori
di smontaggio !
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Partiamo
dagli scarichi... le staffe di supporto sono piuttosto
"caserecce"
Entrambi i silenziatori sembrano sani e robusti ma nella
parte sottotante presentano una corrosione piuttosto accentuata
concentrata in un punto ed uno dei due è addirittura bucato.
Probabilmente si tratta del punto più basso, dove resta un
accumulo di condensa che alla lunga ha fatto marcire il metallo. |
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A
dimostrazione che c'è qualcosa che non torna con le misure ecco
il primo problema: la ruota portata tutta indietro non esce dal
forcellone perché la gomma tocca nel parafango |
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Per averne
ragione devo sgonfiare completamente la gomma e anche così si fa
parecchio sforzo comunque alla fine la ruota esce e possiamo
proseguire |
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Il
parafango dovrebbe stare più vicino al supporto del cambio In
questa zona c'era un "traversino" con una piastra alla quale era
imbullonato il parafango: il traversino non c'è più (si vede sul
telaio in secondo piano l'asola dove era fissato con un
perno passante) e sul parafango c'è un bullone messo li solo per
tappare il buco. |
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Da questa
parte va anche peggio Il traversino qui c'è ma è tutto
sbagliato: doveva essere un tubo più sottile (15mm di diametro)
saldato sopra ai due piantoni obliqui del telaio
Con un perno passante su questo traversino erano fissate le
molle della sella che invece ora hanno due attacchi posti troppo
in avanti che le costringono a questa curvatura innaturale |
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Per fissare
le molle della sella erano state saldate due viti al telaio, si
vede ancora la testa esagonale. Ovviamente sia il traversino
fatto in quel modo che queste viti dovranno essere rimossi |
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Proseguiamo con lo
smontaggio...
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Ops! forse era meglio
non guardare sotto alle pedane poggiapiedi!
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Non ci
vuole un occhio di falco per vedere da subito che la parte
posteriore del telaio piega un po' troppo verso sinistra
comunque andiamo avanti a smontare e verificheremo in seguito |
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La cara vecchia "carta di
spagna" non muore mai!
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Rimuoviamo anche il
bellissimo carter a protezione della catena primaria per
estrarre il cambio
Un vero "gioiello
tecnologico" con questa apertura sul piano orizzontale
(la cinghia della dinamo
però è un po' troppo allentata)
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Adesso è
tutto libero e si può cominciare a ragionare su cosa e come
intervenire Notare i due tubi in basso, quelli quasi orizzontali: dovrebbero essere
piegati verso l'alto ed invece sono piegati verso il basso |
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Ci possiamo
girare attorno quanto vogliamo, ma prima o poi bisogna decidersi
ad agire.... e il primo a farne le spese è il traversino con il
supporto superiore del parafango |
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I due
bracci del telaio così separati possono essere piegati e portati
in posizione corretta. A questo punto si realizza un
distanziale a misura per imbullonarlo e fermare i bracci.
Ovviamente si traccia il centro e si controlla con il laser che
risulti centrato e orizzontale ! |
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Il passo
successivo è la realizzazione del supporto sella e parafango,
che viene fissato temporaneamente con qualche punto di saldatura |
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ed
ovviamente anche questa parte una volta realizzata viene
controllata per quel che riguarda centratura e orizzontalità |
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La parte
facile l'abbiamo finita, adesso viene quella un po' più
complicata i bracci inferiori del telaio sono da raddrizzare
ed allineare verso il centro, inoltre bisogna modificare le
piastre di attacco della ruota |
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Le piastre
sono state realizzate "simili" a come dovevano essere, ma ci
sono alcuni particolari da modificare Per prima cosa verranno
rimossi i due prolungamenti verso i bracci obliqui, che sono la
causa principale di tutti questi problemi |
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I bracci
inferiori sono stati raddrizzati e centrati e la protuberanza
superiore delle piastre è stata rimossa, adesso bisogna dare ad
entrambi i bracci la stessa piega verso l'altro (pochi gradi)
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Una volta
piegati fino a farli arrivare ad allinearsi con i fori a quelli
superiori si può inserire un perno tra i 4 fori e
verificare che tutto proceda "parallelo a se stesso" (lo so...
pessima foto!) |
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manca solo
l'attacco del parafango sul traversino superiore, che si
realizza con facilità |
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e possiamo
montare qualcosa "per vedere l'effetto che fa" |
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Non sembra
male nel complesso, ma qui non combacia ancora nulla sulla
piastra manca l'asola per imbullonare portapacchi e stecca del
parafango. Il portapacchi è leggermente corto rispetto a quanto
dovrebbe essere, ma non è fatto male quindi decido di lasciarlo
così, farò l'asola sulla piastra leggermente più alta. |
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come si
vede per arrivare ai fori nella configurazione precedente anche
le stecche del parafango erano state allungate mediante
l'aggiunta di un pezzo di lamierino.... ed ora vanno nuovamente
accorciate. |
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Nel
frattempo è giunta l'ora di rimuovere anche le protuberanze non
necessarie sui bracci obliqui |
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Si rimonta
quindi il telaio e la ruota e si controlla la centratura. Se
dicessi che è perfetta sarebbe una bugia, ma non si discosta di
molto, giocando un po' con i distanziali sul perno la si mette a
posto. L'importante è che sia "a piombo". |
ora che
sono state modificate le piastre e le stecche del parafango
possiamo rimettere tutto al suo posto e passare ad altri
particolari da sistemare |
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La prossima
gatta da pelare è il cavalletto centrale che come si vede era
stato realizzato molto più lungo del necessario per sostenere la
moto con la ruota posteriore alzata |
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E' stato
realizzato con due piastre dallo spessore non indifferente, non
sarà facile da lavorare. Inoltre andrebbe imbullonato
all'esterno dei supporti del telaio e non all'interno com'era,
quindi andrà anche allargato. |
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quando ci
vuole... ci vuole ! inutile girarci attorno, vediamo di
sistemarlo una metà alla volta e poi lo riattaccheremo |
Eccolo praticamente finito
(mancano ancora la zampetta per tirarlo giù e l'attacco
della molla ma il più è fatto).
All'interno dei due
"moncherini" di tubo è stata inserita una "spina" e sono
stati praticati 4 fori per permettere all'ottone di colare
all'interno per saldarla in modo da tenerlo assieme. Il
"manicotto" centrale serve solo per estetica e lo salderò
alla fine
Praticamente ho impiegato
quasi più tempo a sistemare il cavalletto che a fare tutto
il resto.
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Ed eccolo
montato, così la moto sta in piedi da sola |
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Ultimati
anche gli ultimi dettagli del cavalletto si passa al leveraggio
del freno posteriore. Anche qui è necessaria qualche piccola
modifica: la stecca che tiene fermo il piatto portaceppi al
telaio era (ovviamente) troppo lunga |
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Sistemati
gli ultimi particolari possiamo ricominciare a rimontare il
tutto per mettere la moto in strada e verificare il
funzionamento delle modifiche. Si rimonta quindi il cambio e
conseguentemente le catene e tutto il resto |
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Inoltre con
la nuova "configurazione" sono cambiate le quote e la messa in
moto va a cozzare contro il tubo di scarico |
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Bisogna
piegarla mediante un paio di belle scaldate col cannello per
dargli una forma "ad S" che gli permetta di passare più esterna.
Adesso è solo da ricromare |
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Con la moto
così rimontata si va a fare un "giro di prova". L'idea è
soprattutto quella di verificare il comportamento del
retrotreno, perchè della guidabilità sarebbe meglio non parlare:
la moto ha anche la forcella da rivedere e per tenerla in strada
si fa una gran fatica... si potrebbe dire che "se molli il
manubrio torna indietro da sola" :-)
A parte questo non trascurabile dettaglio il retrotreno si
comporta bene e passa il test a pieni voti. |
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Tornati a casa si
rismonta tutto il retrotreno per la verniciatura
Si dovrà provvedere
alla realizzazione del colore uguale a quello
esistente, quindi sabbiare il tutto, riparare i
lamierati che necessitano di modifiche
(principalmente fori da tappare) e quindi
riverniciare il tutto e filettare il parafango.
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E mentre il
carrozziere si occuperà di tutto questo si dedica
all'avantreno l'attenzione che merita
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La forcella anteriore ha un paio di problemi da risolvere.....
Come si vede bene dalle foto, la parte superiore del cannotto
non ha più di filettatura, per questo motivo la ghiera superiore
dello sterzo non tiene e quindi non si riescono a registrare
correttamente la piastra superiore ed i cuscinetti dello sterzo |
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In aggiunta
a questo, la piastra superiore della forcella è stata montata a
rovescio. A parte l'ingrassatore del perno superiore della
forcella che rimane nella parte sotto e quindi nascosto alla
vista, il problema principale lo dà l'orientamento obliquo del
foro dove va a serrarsi il fermo superiore della molla che
essendo a rovescio costringe la molla stessa a rimanere
incurvata. |
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Questa è la
posizione corretta, con l'ingrassatore verso l'alto, bisogna
solo ruotare i supporti del manubrio |
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Adesso
bisogna rimontare tutto quanto! |
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Per le
precedenti prove sulla moto era stato montato, per semplicità,
un carburatore più moderno ma adesso bisogna sistemare il suo.
Dato che non voglio ricorrere nuovamente alla "Carta di Spagna"
smonto il collettore dalla testata |
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Non è
nemmeno tagliato diritto.... Realizzo una boccola di ottone a
misura del collare del carburatore |
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Questo
consente di montare il suo carburatore in via definitiva |
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Non c'è
molto altro da fare, adesso la moto è pronta e bisogna provarla,
non resta che tirarla fuori dal garage e metterla in moto....
(nel frattempo si è fatto notte.....) |
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La prova in
notturna non rende l'idea e la qualità del video non è eccelsa,
ma la moto va bene e soprattutto va dritta, si possono
percorrere anche i brevi tratti in rettilineo senza le mani sul
manubrio Possiamo considerarla a posto! |
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