Questa pagina è dedicata al
restauro della Frera 250 TLL di Walter.
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La moto è un modello a valvole
laterali immatricolata nel 1937, anche se l'anno di produzione
dovrebbe essere antecedente.
Nella cantina del venditore
si presentava così :
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Il buon Walter l'ha acquistata, ha
deciso di affidarmi il restauro, e me l'ha portata così :
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Appare chiaro che non è possibile avere la
certezza di cosa c'è e cosa manca guardando solo nelle scatole, quindi si prende
il classico "toro per le corna" e si decide di rimontare tutto.
Solo così si potrà capire con buona sicurezza
quali sono i pezzi andati persi nel corso degli anni.
Dopo lunghe ore di lavoro la moto riassemblata
si presentava in questo stato, purtroppo tutt'altro che incoraggiante :
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Mentre una pubblicità dell'epoca la rappresenta
così :
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IL modello che viene restaurato non è
esattamente lo stesso della pubblicità, infatti come si può leggere la
pubblicità dichiara che la moto è equipaggiata con un impianto elettrico Marelli
mentre la moto oggetto di questa pagina monta un faro Miller Inglese.
La dinamo non è presente tra i pezzi e quindi
per coerenza si cercherà una dinamo Miller di quell'epoca.
Nelle scatole c'è un carburatore Dell'Orto
SBF22 ma la moto era equipaggiata con un carburatore Bowden a farfalla da 7/8",
che si dovrà recuperare da qualche parte.
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Dopo una
attenta "raschiatura" su uno dei due lati del serbatoio
riaffiorano, ben evidenti, le tracce della colorazione
originale. Il serbatoio era in origine cromato e sotto alla
vernice la cromatura si è conservata abbastanza bene. |
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Anche i piatti portaceppi erano stati riverniciati ricoprendo la
cromatura originale. ...e chissà perché visto che tutto
sommato questa cromatura sembra essere ancora in ottimo stato |
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Adesso la
moto viene nuovamente smontata, ricostruendo o riparando ciò che
c'è di rotto o malridotto, e mettendo da parte quanto andrà
riverniciato o cromato ecc. Le parti mancanti per ora non
pregiudicano il restauro e quindi si è deciso, con il
proprietario, di andare avanti comunque |
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Il motore me lo lascio per ultimo, come ciliegina sulla torta ! |
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Ma questa
francamente non me la sarei mai aspettata ! Guardando il
cilindro da sotto si vede addirittura un foro ! |
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Questo foro
è in corrispondenza con il filetto della vite che tiene il
coperchio delle punterie, tra le due valvole |
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Cosa
sarebbe successo se per qualche motivo la vite che tiene il
coperchietto fosse stata sostituita con una un po' più lunga ? |
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Avvitandola
a fondo una vite troppo lunga si sarebbe probabilmente
"affacciata" nel cilindro... ... e non oso pensare con quali
conseguenze ! |
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Ancora poche viti e si apre
il basamento
Notare il "detrito" in
basso a sinistra
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Tale "detrito" altro non è
se non ciò che resta della vite che doveva serrare il piede
di biella attorno allo spinotto del pistone (ecco perché la
vite non c'era !)
A giudicare da quanto è
ovalizzata la sua sede sulla biella si direbbe che la vite è
rimasta li a "ballare" per un bel po' prima di uscire e
finire dove non doveva !
Da come è ridotta si
direbbe che è stata masticata per bene.
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L'albero
motore sul lato distribuzione ruota su rulli sciolti
sul lato
trasmissione trovo invece un bel cuscinetto a doppia gabbia di
sfere, forse un po' troppo moderno per essere originale.
Mi dicono (grazie
Alberto !) che questo tipo di cuscinetto esisteva probabilmente
già all'epoca della moto, solo che questo, almeno guardando le
stampigliature che riporta, sembra che sia stato già sostituito
nel corso degli anni.
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Il telaio
adesso è nuovamente smontato e pronto per la sabbiatura, assieme
a tutti gli altri pezzi della "carrozzeria"
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Mentre il motore ed
il cambio dopo ore di lavoro sono finalmente puliti
!
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Arriva già
un po' di materiale verniciato... |
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L'albero
motore una volta smontato. La biella, contrariamente alle
premesse, sembra diritta, ma è molto usurata e si dovranno
trovare i rullini maggiorati della giusta dimensione. |
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Finalmente l'officina di
rettifica consegna il lavoro.
Ricostruire questo motore
non è stato semplice ma non avevo dubbi che ci si potesse
riuscire :
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Rifatto l'imbiellaggio,
rettificato il perno e centrato l'albero
-
Rifilettato il piede di
biella per il serraggio dello spinotto
-
Riprofilato l'asse a
camme e rifatta la battuta dei "martelletti"
-
Pistone nuovo con
spinotto rinforzato
-
Ricostruite guide
valvole, valvole e sedi riportate in acciaio
-
Rullini nuovi
(d'epoca!) per il cuscinetto di banco lato distribuzione
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Questo
consente di rimontare le flange ed i cuscinetti di banco,
montare l'albero motore e chiudere i semicarter dopo aver
realizzato una guarnizione su misura. |
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A questo fa seguito il montaggio degli organi della
distribuzione e del pistone. |
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Si monta quindi il gruppo termico |
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E
successivamente il magnete per l'accensione |
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La testata
ha qualche aletta rotta e si deve ricostruirla |
e alla fine il motore, dopo tanti tentennamenti, deve essere
rimesso nel telaio |
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Le piastre
originali di supporto posteriore del motore erano
ridotto proprio male !
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Sono state
ricostruite ma necessitano ancora di qualche
aggiustamento, e questo è il motivo per cui il
motore è stato inserito nel telaio prima di ogni
altro componente
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Ho realizzato una
boccola con gli innesti precisi per le piastre in
modo da far ruotare quella assieme al cavalletto,
visto che il foro nel cavalletto è esiguo (solo 8mm)
e quindi il nuovo perno si sarebbe nuovamente
consumato in poco tempo.
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Una volta messo
tutto a misura le piastre vengono verniciate e
montate in via definitiva così la moto può stare
diritta da sola.
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A questo
punto mi dedico all'avantreno montando gli organi dello sterzo,
il manubrio e la forcella a parallelogramma. |
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Il
montaggio prosegue. Ogni pezzo che si monta nasconde un
problema da risolvere, distanziali che mancano o da ricostruire,
bulloni da rifilettare, spessori da inventarsi... si va avanti,
ma a piccoli passi ! |
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A questo
punto si passa al retrotreno. si monta il parafango con i
supporti ed il portapacchi |
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Quindi si
può montare la ruota posteriore, i leveraggi del freno ed il
paracatena. Anche il montaggio delle pedane ha comportato non
pochi problemi dovuti ai vari pezzi mancanti da ricostruire |
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Il cuscinetto
principale del cambio andava sostituito.
Dopo infruttuose
ricerche di un cuscinetto uguale all'originale,
purtroppo di una misura ormai non più in commercio,
mi rassegno e realizzo una flangia in alluminio per
poter inserire un cuscinetto dal diametro esterno
più piccolo ma le cui restanti misure (albero e
spessore) sono identiche a quelle dell'originale
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Questo mi consente
di proseguire col riassemblaggio della scatola del
cambio.
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Dopodiché
il cambio, una volta chiuso, viene collocato nel telaio |
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I dischi conduttori della
frizione sono ancora gli originali con gli inserti in
sughero e non sono recuperabili, visto che sono identici a
quelli del cambio Burman e quindi sono reperibili in
commercio si decide di sostituirli con dischi nuovi in
materiale sinterizzato.
E purtroppo i dischi della
frizione non sono l'unico particolare identico a quello del
cambio Inglese... a dire il vero guardando dentro si direbbe
che è stata fatta una bella operazione di "copia e incolla".
Certo è un peccato che "La
gran marca Italiana" all'epoca non avesse prodotto un suo
cambio senza copiare quello altrui, ma si sa che dal '34
l'azienda non navigava già più in acque molto tranquille.
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Il pignone della primaria
era un disastro.
A parte che mi resta il
dubbio se fosse o meno un pezzo originale, lavorava fuori
asse rispetto alla corona sul corpo frizione e la puleggia
in alluminio per la cinghia della dinamo, applicata di
testa, lavorava talmente vicina alla catena che toccandola
si è consumata nel modo che si vede bene in foto.
Adesso bisogna realizzare
un nuovo pignone che lavori più esterno per rimanere in asse
con la frizione, e mettere una puleggia per la cinghia della
dinamo all'interno, tra pignone e basamento.
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IL pignone
è stato rifatto spianando il vecchio, lasciandone un
"collare" come battuta, ed applicando un pignone nuovo acquistato
per pochi euro ad un mercatino. Questo pignone è stato tornito
all'interno e inserito per forzatura, quindi saldato ed
elettrodo. La saldatura è stata poi tornita per il solo fattore
estetico.
Una volta montato fa
egregiamente il suo lavoro, adesso il problema sarà
realizzare una puleggia che possa lavorare nell'esiguo
spazio rimasto tra catena e basamento.
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Il fine-settimana ha
permesso di dedicare al lavoro il tempo necessario.
La puleggia è stata
realizzata al tornio partendo dal pieno (blocco di ferro da
90mm di diametro)
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E quindi
saldata sul pignone precedentemente realizzato |
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Il "vuoto"
all'interno era necessario per lasciare spazio alla flangia del
cuscinetto di banco che fuoriesce dal basamento |
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Lo spazio
era poco e non si può certo dire che non sia stato sfruttato
tutto ! |
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IL passo successivo è
realizzare una puleggia da mettere sull'albero della dinamo,
ma qui le cose si fanno un po' più semplici perché c'è un
po' più di spazio.
L'unica difficoltà risiede
nell'attacco conico che non sono in grado di realizzare con
precisione quindi "sacrifico" un ingranaggio dinamo Guzzi,
spianandolo al tornio e tenendo buono solo il nucleo
centrale. Lo scalino serve per creare una "battuta" che
permetta di tenere allineati i due pezzi.
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Per il
resto della puleggia si parte come sempre "dal pieno" |
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La puleggia
una volta terminata. Le due parti sono state inserite con una
certa interferenza a caldo mediante pressa, ma provvederò
comunque a farle saldare a TIG |
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Assemblaggio di prova per verificare il corretto allineamento
della parti... |
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La serata successiva il
lavoro procede un po' più speditamente:
- si monta tutto il
circuito di lubrificazione: serbatoio olio, pompa (con tutte
le guarnizioni rifatte) e tubazioni varie.
- il collettore di scarico
per smorzare la rumorosità (il silenziatore non c'è ancora)
- si installa il
carburatore Bowden recuperato in Inghilterra e il solito
serbatoio di fortuna....
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Qualche pedalata e tra l'emozione
dei presenti (solo io e Walter) il motore si avvia !!
Purtroppo a nessuno dei due viene
in mente di documentare l'evento con un filmato... pazienza.
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Dato che sono le due di notte
passate la prova dura poco, ma ce n'è abbastanza per andare a
dormire soddisfatti... dopo anni di abbandono anche questo pezzo
della nostra storia torna a ruggire !
(forse il termine "ruggire" è un po' eccessivo... diciamo che torna
a scoppiettare :-)
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Come era forse prevedibile,
visto come era ridotto, il cavalletto centrale non ha retto
ed alle prime sollecitazioni si è spezzato nel punto dove in
passato era già stato saldato.
Avrei dovuto capirlo per
tempo ma comunque c'è tempo per correre ai ripari.
Praticamente ho ricostruito
tutto il braccio curvo di destra e adesso è a prova di bomba
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Perché
tutta questa fretta per ricostruire il cavalletto ? Ma non è
ovvio ? ... per riprovare e documentare le
prime e accensioni ! |
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Andando avanti con i lavori si monta la targa ed il
fanalino posteriore |
Quindi tutti i leveraggi del manubrio, i cavetti e le
manopole |
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dopodiché si prosegue con i leveraggi del cambio... |
...e si realizza (in quanto mancava) il porta-batteria
da fissare sul fianco sinistro della moto, sul lato
opposto al serbatoio dell'olio. |
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Adesso non si scappa più, bisogna dedicarsi all'impianto elettrico...
Vengono passati i cavi sterlingati, fissati i comandi al
manubrio e realizzati i relativi collegamenti all'interno del
faro Miller.
Incredibilmente funziona tutto alla prima, e non è poco visto
come era ridotto il blocco del commutatore con tanto di
resistenza "half-charge" per la dinamo a 3 spazzole. |
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Dopo tanta attesa arriva finalmente il terminale di scarico,
fatto realizzare appositamente |
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Ora devo solo realizzare una staffa per il fissaggio al telaio e
poi lo si dovrà mandare a cromare. |
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Stafaggio
realizzato e saldato, la marmitta è pronta per la cromatura. |
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La sella è
stata rivestita (in pelle) da un artigiano del posto. Questo
consente di montare anche il serbatoio.
Praticamente manca solo il coperchio della primaria, unico
pezzo che non sono riuscito a reperire da nessuna parte.
Occorre trovare una soluzione. |
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Le prime
foto fuori dal garage, mancano veramente pochi dettagli ! |
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Visto che il carter della primaria
non si trova neanche a pagarlo oro, non resta che provare a
costruirselo !
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Questo è un primo
prototipo, appena "imbastito" |
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Questo invece è il
"prodotto finito"
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