Ariel Square Four 4F/6

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Questa pagina è dedicata alla Ariel 4 Cilindri 600 OHC
 
Dai prefissi di telaio e motore si evince che la moto è un "Model Year" 1935.
Dai registri della Fabbrica si rileva che fu prodotta nel 1934, per la precisione il 31 Ottobre, e venne esposta nella prima settimana di Novembre all' Olympia Motor Cycle Show di Londra di quell'anno.
Questa esposizione era infatti l'evento clou della stagione e vi venivano presentati i modelli che sarebbero stati poi prodotti per l'anno successivo.
Allo stand n° 114, quello della Ariel Motors Ltd, questa moto poteva essere ammirata dai visitatori e mi piace pensare che ne avrà fatti sognare ben più di uno.
Col numero di Novembre 1934 la rivista "The MotorCycle" dedicava (ovviamente) un ampio articolo a questa manifestazione.
Da questo articolo ho ripreso questa foto
 
 
Purtroppo in questa vista non compare lo stand Ariel, altrimenti si sarebbe forse vista questa moto.
A fine manifestazione la moto fu esportata in Italia e prima della fine di Novembre venne immatricolata a Milano.
 
Per sapere come deve essere restaurata una moto così vecchia è fondamentale reperire, se possibile, immagini dell'epoca.
Infatti non  mi fido a prendere come esempio le moto restaurate da altri, si finisce sempre con l'ereditare gli errori altrui che si vanno ad aggiungere a quelli che inevitabilmente farò io (nessuno è perfetto) con il risultato che ci si allontana sempre più dall'originalità.
A questo proposito sono molto utili le immagini presenti sul libretto di uso e manutenzione e, ancor di più, quelle a corredo di questo servizio comparso sulla rivista Inglese "Motor Cycling" del 21 Febbraio 1934.
 
 
La moto oggetto del "road test"  è praticamente identica a questa, con tanto di cambio comandato a pedale mentre le moto in quegli anni venivano ancora preferite da tanti con il cambio manuale al serbatoio. Come si legge nell'articolo, l'impeccabile comando a pedale era acquistabile con un sovraprezzo di una sterlina (non poco visto che tutta la moto costava 72 £).
Si tratta di un modello piuttosto interessante, principalmente per via del motore OHC (noi lo chiameremmo "monoalbero").
In definitiva è un quattro cilindri in quadrato con distribuzione gestita da un asse a camme in testa comandato a catena.
 
Queste foto sono state scattate appena la "SQUARIEL" è entrata in garage, messa subito sul ponte per una prima verifica.
(il parafango anteriore è smontato ma c'è...)
 
 
Da una prima analisi si può dire che la moto si trova in buone condizioni di originalità, sono infatti "fuori ordinanza" solo le marmitte, il carburatore ed il fanale anteriore  con relativo devio-luci al manubrio.
Per fortuna assieme alla moto, in una scatola di cartone, mi consegnano anche il vecchio fanale originale che era stato ancora conservato, con tutti i fili del vecchissimo impianto elettrico ed il devio-luci ancora attaccati. E' malmesso ma è  sicuramente recuperabile.
In questa scatola c'erano anche le vecchie marmitte, assolutamente irrecuperabili ma sempre meglio dei silenziatori "Silentium" che erano stati montati dall'ultimo proprietario.
Il motore risulta bloccato a causa degli anni di inattività, e c'è ruggine un po' ovunque.
La prima operazione è stata quella di togliere le candele e "dare un'occhiata dentro" con l'ausilio di una torcia. Nei cilindri, almeno nella porzione visibile, non c'era ruggine.
Ho versato un'abbondante dose di CRC dal foro candela e l'ho lasciato li per qualche ora, dopodiché agendo sul pignone della primaria il motore si è sbloccato quasi subito, segno che l'inchiodatura era più che altro una "incollatura" dovuta all'asciugarsi dell'olio nei vari componenti.
A questo punto è bastato dare una pulita alle puntine, collegare una batteria, un serbatoio esterno (il suo necessita di una bella ripulita), mettere circa 3kg di olio nuovo nel motore per provare ad avviarla: partita al primo colpo, tra lo stupore dei presenti !

 
Il tempo di contemplarla però è finito, adesso bisogna rimboccarsi le maniche e dare un'occhiata più a fondo.
Non resta che iniziare a smontarla anche perché così occupa un sacco di spazio !
Per prima cosa si deve togliere il motore dal telaio

A questo proposito lo si libera prima sul lato destro, smontando il magdino e le catene che portano il movimento a lui ed alla distribuzione

Successivamente si passa sul lato sinistro.
 
La frizione ha ancora i dischi conduttori originali con il materiale d'attrito in sughero
 
 
Una volta smontato tutto il complesso della primaria il motore è libero
Basta un piccolo sforzo e il motore è già messo sul banco

("piccolo sforzo" ovviamente è detto in modo ironico, questo motore non è affatto leggero !)

Le successive operazioni di smontaggio si susseguono senza problemi,

ben presto il telaio è completamente "a nudo".

Alcuni dettagli :
Il castelletto della distribuzione con l'asse a camme in testa, in posizione centrale La sella ha ancora "quasi tutti" gli elastici originali Un piatto portaceppi, con il raffinato sistema di correzione dell'altezza delle ganasce azionabile dall'esterno

Smontaggio motore

Per prima cosa viene rimossa la testata

La fusione, bisogna dirlo, è un vero spettacolo

Quindi, con qualche alchimia, posso mostrare il movimento "diagonale" dei 4 pistoni

I pistoni sono già avanti come maggiorazione:  56,6 mm

A questo punto viene rimosso il blocco in ghisa dei cilindri e si numerano i pistoni prima di smontarli dalle rispettive bielle.

Da notare che nelle camere di scoppio vi  erano parecchi residui carboniosi mentre i pistoni sembrano nuovi... peccato che tutti e quattro rechino segni di grippaggio e che non siano assolutamente originali !

Tolti i pistoni si può aprire il basamento, operazione facilitata dal fatto che è tagliato secondo il piano orizzontale
L'ultima parte da rimuovere è il "guscio" che tiene i cuscinetti di banco, che sono in posizione centrale visto che gli alberi motore hanno le bielle montate "a sbalzo"
 
 
Tolto quello si possono rimuovere anche gli alberi motore
L'immagine non rende l'idea, ma di tutto il motore la parte più disastrata è senza dubbio l'asse a camme.

Parecchie di queste sono scalinate ed una è stata pure rovinata in occasione (probabilmente) di una saldatura ad elettrodo operata sulla parte terminale dove si innesta il distributore di accensione.

Nel frattempo, grazie ad internet sono riuscito a fare un paio di acquisti in Inghilterra che reputo fondamentali :
Una scatola (che è già un programma solo a guardarla prima di aprirla) contenete 4 pistoni nuovi, completi e originali.
 
 
Il carburatore AMAL, usato ma direi tutto sommato in ottime condizioni !

 
Arrivano i primi pezzi verniciati, possono iniziare le prime operazioni di montaggio...
Cavalletto posteriore
... e forcella anteriore
Si passa quindi alla ruota anteriore...
 
"raggiata" e centrata.
Quindi si monta il parafango e si completa l'avantreno
Nel frattempo dall'officina di rettifica arrivano gli alberi motore revisionati

(ripresi tutti e quattro gli imbiellaggi)

Si può iniziare anche a richiudere almeno il basamento...
Si riprendono i carter, dimenticati da tempo, e si ricomincia a ragionare sul da farsi.

La cosa più difficile è ripartire dopo che sono passati mesi dallo smontaggio.

Comunque, grazie anche alle foto scattate durante lo smontaggio, si parte !
Notare la "disarmante" semplicità della pompa dell'olio.

La sferetta verrà sostituita perché scalinata

 

Alla fine della serata il basamento è chiuso !
Nel frattempo si raggia e si monta la ruota posteriore
Si montano quindi il parafango posteriore e il "bauletto" portaoggetti   Quindi si fa un primo tentativo di posizionamento del basamento nel telaio.
 
Adesso bisogna occuparsi del cambio Burman...
 
Si rimuove il coperchio esterno.

I componenti sono ancora lubrificati, ma non c'è traccia di grasso in più.

La sensazione è quella di averlo "preso per i capelli", se lavorava ancora un po' così finiva per rimanere a secco con conseguenze disastrose.

Anche dopo aver tolto il coperchio interno si vede l'interno ben lubrificato, ma niente grasso fluido che invece dovrebbe essere presente in abbondanza.
Non resta che estrarre tutto dall'interno e dare una bella pulita.
Viene sostituito il cuscinetto dell'albero primario lato messa in moto, mentre quello grande sul pignone è ancora in ottimo stato
 
 
Adesso non resta che "ripopolare" l'interno e chiudere il tutto.
Una volta ultimato anche il cambio trova posto nel telaio, così si possono fissare le piastre posteriori che sostengono cambio e motore.
I lavori procedono.

Mentre si aspettano altri pezzi si da una bella lucidata ai carter delle catene

Frattanto altri componenti vengono posizionati sulla moto.
Il blocco cilindri aveva un'aletta spezzata...

L'aletta è stata ricostruita ed al blocco è stata data l'apposita vernice per alte temperature...

Si può quindi realizzare la guarnizione tra blocco cilindri e basamento.

Il resto del gruppo termico non si può montare perché al momento mancano le guarnizioni della testata...

Nel frattempo si va avanti con  altre parti della moto, come il fanale anteriore, e si inizia a mettere qualche filo per l'impianto elettrico.

Nota dolente: il fanale ha il vetro Bosch, probabilmente sostituito nel corso degli anni in seguito ad una rottura. Al momento non ho alcuna intenzione di spendere soldi per acquistare una replica del vetro Lucas... vedremo in seguito.

Dopo lunga attesa ecco finalmente arrivate le guarnizioni della testata !

Si può terminare il motore...

Si monta subito la testata con il "castelletto" della distribuzione Quindi si passa alle catene per dinamo e distribuzione.

La messa in fase non è proprio semplicissima ma si fa

 

Quindi si mette il distributore di accensione e il gruppo della testata è finito a questo punto si passa agli scarichi, si ultima l'impianto elettrico e si passano i vari cavetti e guaine.

Purtroppo (lo si capisce) mi manca ancora il serbatoio che il verniciatore mi sta facendo aspettare un po' troppo, e per la prima prova devo ricorrere al solito "barilotto"

La prima prova ha dato esito positivo, il motore non si è avviato proprio alla prima pedalata ma quasi...

Ci sono ancora alcuni problemi da risolvere ma tutto sommato questa accensione "da morale" per il prosieguo dei lavori.

Il rumore è terrificante... sembra di mettere in moto un vecchio camion !

Finalmente arriva anche il serbatoio cromato, verniciato e "filettato".
L'aspetto della moto migliora ulteriormente.
 
Praticamente manca solo il contachilometri che ho mandato in Inghilterra per la revisione/riparazione e non è ancora stato ultimato.

 
Dopo qualche mese riprendono i lavori sulla 4F.
 
Dato che l'asse a camme era il pezzo più disastrato del motore me ne sono procurato uno nuovo, purtroppo non originale ma rifatto ai giorni nostri

(e se devo dirla tutta, rifatto nemmeno troppo bene)

Prima di montarlo devo apportare una piccola modifica.

Dato che sul cuscinetto lato distributore di accensione era installato un sistema che di tenere l'olio non ne voleva sentir parlare, cosicché mi ritrovavo sempre la calotta in bakelite che gocciolava, vorrei sfruttare lo spazio a disposizione per installarci un paraolio.

Per prima cosa occorre rimuovere la filettatura in eccesso e rettificare il perno in quella zona, perché il paraolio andrà a lavorare proprio li.
Come seconda parte del lavoro bisogna modificare il coperchietto del cuscinetto ed installarci un paraolio adatto allo scopo E questo è il lavoro ultimato, con i componenti montati.
 
E già che sono in vena di modifiche, devo dire che mi trovo molto male con il sistema di regolazione della portata dell'olio verso l'asse a camme.
 
Il malfunzionamento di questo apparato è probabilmente stato alla base dello stato in cui il vecchio asse era ridotto, visto che con tutta probabilità non gli era arrivato olio durante la marcia per lungo tempo.
 
A parte la regolazione sulla mandata della pompa, nel raccordo vicino al castelletto delle valvole ci trovo un filtro a retina finissimo (già  bello e ostruito) ed una vite senza fine in rame con punta tronco-conica che sta all'interno del raccordo.
 
Si capisce che una volta regolata quella vite bisogna rimontare tutto per vedere se la portata è quella desiderata.
E' una lotta senza fine fatta di smontaggi, frazioni di giro della vite in più o in meno, rimontaggi, accensioni del motore per vedere il risultato, e si ricomincia daccapo. Senza contare che la portata varia a motore caldo e freddo quindi una regolazione ottimale con quel sistema è praticamente impossibile
La modifica che ho apportato come si vede è molto semplice. Ho "riempito" il raccordo con una bussola di ottone inserita per interferenza, forata al centro per il passaggio dell'olio, quindi ho praticato un foro perpendicolare nel quale ho inserito una vite conica (prelevata da un carburatore) che permette di regolare la portata di olio dall'esterno.
La regolazione può così essere fatta a motore acceso, osservando la quantità di olio che arriva in testa rimuovendo temporaneamente il coperchio delle punterie (oppure regolandosi con il manometro della pressione olio installato nel pannello strumenti sul serbatoio)
 
 
... se quel figlio di buona donna inglese al quale ho mandato il contachilometri in riparazione oltre 6 mesi fa si decidesse a finire il lavoro e a consegnarmelo la moto sarebbe davvero veramente finita.
 
Pazienza, per adesso la si può usare anche così....
 
E infatti la moto viene usata eccome !
 
 
Sono già stati percorsi oltre 1000km e nonostante il caldo che ha fatto in questa estate escluderei che questa moto possa aver patito di surriscaldamento.
Mai un problema, sempre in marcia senza perdere un colpo ed avviamenti sempre immediati, sia a motore caldo (molto caldo !) che a motore freddo.
 
Davvero una gran moto !
 
A metà Ottobre 2013 finalmente arriva quella che si può definire "la ciliegina sulla torta", ovvero l'ultimo tassello per considerare ultimato il lavoro :
il contachilometri finalmente riparato !
 
Questa volta è proprio finita !
 
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